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Le tappe della Carovana #LeilaAgainstBorders verso il #NoBorderCamp a Salonicco


Mentre alcuni attivisti e attiviste della Carovana emiliano romagnola #LeilaAgainstBorders sono già a Salonicco e il restante gruppo è in partenza in questi giorni, vogliamo fare un riepilogo delle tappe di avvicinamento a questa importante scadenza europea.

Tappe di avvicinamento che abbiamo voluto caratterizzare da un lato mettendo a valore il racconto degli attiviste/i dei centri sociali dell’Emilia Romagna che di ritorno dalla Grecia – nel viaggio preparatorio per la Carovana – ci hanno anticipato in un ciclo di incontro che si sono svolti nelle città di Reggio Emilia, Bologna, Forlì e Rimini cosa sta accadendo a Salonicco, Atene e Idomeni e mostrato come siano già evidenti gli effetti dell’accordo UE/Turchia e come, nei fatti, siano cambiate le politiche europee di gestione dei flussi migratori.

Dall’altro mentre i Governi della UE provano a rinsaldare i confini della Fortezza Europa, tante esperienze di accoglienza e mutualismo diffuso si sono sviluppate in Grecia ed anche nei territori che abitiamo. Per questo alcuni incontri delle tappe di avvicinamento al No Border Camp 2016 hanno valorizzato le esperienze che sono sorte a partire dal nodo dell’accoglienza degna nelle nostre città, con l’esperienza in particolare del dormitorio sociale a Làbas e della Casa di Accoglienza dedicata a Don Andrea Gallo a Rimini, la Casa occupata di Via Gramsci a Reggio Emilia, ma anche di gruppi informali come “Cesenatico No Borders” attivo in azioni di supporto ai migranti accolti nella città rivierasca in risposta alle inefficienze dei CAS e al razzismo propinato dalla politica della ruspa in salsa romagnola. Azioni e flash mob si sono svolti in questi giorni a Bologna e Modena (Cinema all’aperto in Piazza Maggiore e Mondiali Antirazzisti) e a Rimini un presidio contro lo sgombero di Casa Gallo e per l’accoglienza degna visto l’aumento degli homeless dovuto anche ai tanti diniegati cacciati dai CAS che si aggiungono alle altre vittime del sistema neoliberista.

Nel mese di Febbraio e Marzo al tema dell’accoglienza degna sperimentata attraverso tre esperienze concrete e innovative come quelle di Rimini, Bologna e Reggio Emilia si è anche affiancata un’azione di emersione pubblica della illegittima richiesta della disponibilità di un alloggio per il rinnovo del permesso di soggiorno, prassi diffusa pressoché in tutte le Questure italiane. Ciò avviene anche nei confronti dei titolari della protezione internazionale ed umanitaria, il cui diritto alla permanenza sul territorio nazionale è disposto dalle Commissioni Asilo e non dovrebbe dipendere dai funzionari della Polizia di Stato.

Una vera e propria pratica di espulsione sociale di fasce di popolazione in situazione precaria, che ne accentua le difficoltà tramite ostacoli amministrativi, come se la frontiera e il confine che abbiamo conosciuto in questi mesi nella Balkan Route, si fosse materializzato nelle nostre città. A questo percorso abbiamo dedicato un appello La casa è un diritto non una frontiera! No al legame casa-diritto di soggiorno! e una mobilitazione fuori dalle Questure, mobilitazione che ha attraversato anche lagiornata di mobilitazione transnazionale del Primo Marzo. Il 24 aprile una giornata di azioni performative al Brennero contro le politiche del confine, una giornata in cui abbiamo praticato una nuova Europa che irrompe tanto contro il disciplinamento della libertà di circolazione, quanto nelle strade e nelle urne contro l’avanzata dell’estrema destra.

Siamo sempre più consapevoli, tuttavia, della parzialità dei singoli interventi e percorsi territoriali per questo abbiamo deciso convintamente di essere a Salonicco e di costruire un percorso di avvicinamento a questa importante scadenza transnazionale dei movimenti antirazzisti contro l’Europa Fortezza e della Finanza. Come dicevamo negli incontri promossi per lanciare la carovana verso il No Border Camp, “se il sogno Europeo muore davanti ai confini del Brennero, di Calais, di Idomeni, un’Europa diversa può sorgere solo laddove saremo capaci di disobbedire” e di cooperare insieme per rispondere alla domanda di futuro e di pace che i movimenti migratori pongono ai paesi europei: percorsi sicuri di arrivo diretto e garantito, una accoglienza diffusa e di qualità nei territori, una cittadinanza europea aperta. Per .l’Europa che vogliamo. Con questo spirito, quello di chi si sente cittadino del mondo, siamo al No Border Camp di Salonicco.

Leila Against Borders

Galleria degli incontri nelle varie città (Bologna – Forlì – Reggio Emilia – Rimini )

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