top of page

*Assemblea pubblica “Bologna come Barcellona”:  Costruiamo insieme una grande marcia per l’accoglien


Mentre le persone in fuga da guerre, fame, povertà e crisi ambientali crescono di giorno in giorno, assistiamo ad una crescita esponenziale di politiche della paura in tutta Europa: in nome della “sicurezza nazionale” i diritti umani di milioni di persone in fuga vengono quotidianamente violati. Vediamo quindi nuovi muri e fili spinati alle frontiere, carceri speciali per migranti come quelli ungheresi, migliaia di persone intrappolate in campi di fortuna in Serbia, Macedonia e Grecia, accordi bilaterali con paesi poco sicuri e poco democratici come la Turchia di Erdogan, l’Afganistan o il Sudan. In contemporanea, mentre il numero di morti nel Mar Mediterraneo cresce quotidianamente, invece di interrogarsi sul come realizzare canali di arrivo sicuri, politici e giornali si lanciano in un attacco senza precedenti alle ONG “colpevoli” di salvare le vite in mare. L’Italia non è immune a tutto questo; il decreto Minniti-Orlando, da poco passato in parlamento, prevede misure che comporteranno una forte riduzione delle speranze di costruirsi un futuro migliore per moltissimi richiedenti asilo in Italia. L’abolizione del secondo grado e lo svilimento del primo grado di giudizio in caso di esito negativo in commissione ed il forte potenziamento dei centri di identificazione ed espulsione (prima CIE ora CPR – veri e propri lager per persone colpevoli solo di non avere documenti in regola) va nella direzione della negazione dei diritti, così come gli accordi del governo italiano con la guardia costiera libica e con i clan che controllano il deserto libico va nella direzione di aumentare i morti in mare e le terribili violenze che i migranti subiscono durante la loro permanenza in Libia. Tutte queste misure, sia a livello europeo che nazionale, vengono giustificate con il crescente bisogno di sicurezza e la presunta ostilità dell’opinione pubblica verso i migranti. Noi crediamo invece che, come ci hanno dimostrato le 160.000 persone che hanno manifestato a Barcellona, ci siano nelle città Europee moltissime persone che vogliono un’Europa che non si chiuda in se stessa, che non sia accondiscendente con il mostro del razzismo e del nazionalismo che le bolle in pancia; per un’Europa fatta di città aperte, accoglienti e solidali. Raccogliendo la sfida di Barcellona, pensiamo che Bologna, non solo per la sua storia di città aperta e solidale ma anche per il presente di impegno quotidiano di migliaia di cittadini, associazioni, centri sociali, scuole di italiano, cooperative etiche, parrocchie, centri interculturali, reti di migranti, etc., possa dimostrare con una grande marcia di popolo il suo schierarsi dalla parte dei diritti piuttosto che da quella della paura. Dalla parte di chi vuole costruire un futuro migliore per sé e la propria famiglia e contro chi invece specula sulla paura e sulle divisioni per mero tornaconto elettorale. Perché una città è sicura quando c’è chi ti apre la porta quando sei in difficoltà e non quando tutte le porte sono chiuse. Per costruire una grande marcia cittadina, per una Bologna aperta, accogliente e solidale, invitiamo tutte e tutti giovedì 4 Maggio alle ore 20:30 al centro sociale TPO via Casarini 17/4 Bologna Perché è nostra responsabilità non restare inerti di fronte a quello che sta accadendo, perché non siamo indifferenti! http://bit.ly/2oBySZc Info: tpo@mail.com

bottom of page