Migranti, 100 artisti si mobilitano per la missione "Mediterranea"
DAL SITO DI REPUBBLICA.IT
"La via di terra" è il titolo dell'iniziativa itinerante che parte il 24 ottobre e si conclude il 30, facendo tappa con reading e varie performance nei teatri di nove città. Obiettivo: finanziare l'attività di soccorso della nave Mare Jonio. Contro muri e porti chiusi
Nel tempo in cui si alzano i muri e si chiudono i porti, una parte del mondo della cultura e dello spettacolo italiano alza il sipario e si mobilita per Mediterranea, la missione impegnata a salvare le vite dei migranti con la nave Mare Jonio, battente bandiera italiana, che presidia le acque del Mediterraneo tra Libia, Malta e Italia. Il tratto di mare in cui, negli ultimi nove mesi, hanno perso la vita più di 1.700 persone tra uomini, donne e bambini. Ad aderire al progetto scrittori come Michela Murgia, Sandro Veronesi, Nicolò Ammaniti, Helena Janeczek, ma anche registi e attori come Valeria Golino, Gabriele Muccino, Paolo Virzì e Isabella Ragonese. A farli salire sullo stesso palco, in più spettacoli, sarà La via di terra, un'iniziativa itinerante che, dal 24 al 30 ottobre, farà tappa nei teatri di nove città, per reading e performance con le musiche di Giovanni Guidi e Paolo Fresu. Si parte, il 24 ottobre, a Cagliari, poi si farà tappa a Bologna, Torino, Venezia, Genova, Palermo, Roma, Napoli e Milano con la speranza di potere allungare presto l'elenco dei teatri coinvolti. "Si chiudono porti e si erigono muri di filo spinato a protezione di un'apparente sicurezza - commenta la scrittrice Michela Murgia - noi non potevamo più stare a guardare. Abbiamo promosso una serie di iniziative di finanziamento, la prima delle quali in nove date in altrettante città. E' il primo evento coordinato, che serve a sostenere il crowdfunding per la nave Mare Jonio e vuole rappresentare un'altra idea di Paese e di accoglienza". La nave è partita il 4 ottobre con un prestito sottoscritto da cinque garanti, uno dei quali è Alessandro Metz, l'armatore della nave. "Siamo nel Mediterraneo per monitore, denunciare e, quando necessario, anche salvare. Tra pochi giorni riprenderemo la via del mare, dopo lo scalo tecnico a Palermo" spiega Metz. "La via di terra serve a portare avanti questo sussulto di dignità. A nome di tutto il progetto Mediterranea, che sta diventando un'idea collettiva, ringrazio chi salirà sui palchi e chi entrerà nei teatri per assistere e contribuire al crowdfunding". La raccolta a sostegno del progetto è partita il 4 ottobre e, in meno di venti giorni, si è arrivati a più di 200mila euro. L'obiettivo è 700mila, necessari per far sì che la Mar Ionio possa continuare a operare. La missione è soprattutto di monitoraggio, ma anche "Se necessario - aggiunge Metz - di denuncia. Cosa penso dei porti chiusi? Non ci sono porti chiusi - precisa - non c'è un atto che lo dice. Esiste una foto con un hashtag, e da lì abbiamo cominciato a parlarne. Dalla questione della nave Diciotti sembra che l'approccio umanitario sia illegale, ma chi salva in mare risponde a delle leggi. Stiamo facendo quello che legge dice deve essere fatto in mare". Un progetto, quello de La via di terra, nato per raccogliere fondi per la nave ma, soprattutto, "Per mostrare un paese diverso, che si riconosce nel modello di accoglienza di Riace, che sogna un'Europa aperta e non impaurita, capace di condividere le ricchezze che ha. Non lo facciamo per salvarli, ma per salvarci, perché insieme a loro ogni notte sta affogando anche la nostra coscienza e la nostra possibilità di essere più forti delle nostre paure".