Pullman da Bologna - Corteo nazionale #AboliamoLeLeggiSicurezza
🔴 Il 9 novembre tutt@ a Roma per cancellare le leggi sicurezza! Da Bologna rilanciamo la partecipazione al corteo nazionale del 9 novembre a Roma. 🔴 🚌 Partenza in pullman da Bologna: per info e prenotazioni 3271798801 ——— Un sistema di forze governative si sta riorganizzando sia a livello nazionale sia a livello europeo, e vi è la necessità di rispondere nelle piazze, costruendo piani concreti di mobilitazione. Siamo in una fase di transizione con una tendenza da parte dei governi nazionali ed europei a normalizzare, ordinare, regolamentare, disciplinare conflittualità e solidarietà, e contemporaneamente aumentare disuguaglianze e discriminazioni. La nuova commissione europea a guida Von Der Layen, il nuovo governo nazionale 5Stelle-Pd dichiarano una discontinuità di facciata, ma il vero intento è “cambiare per non cambiare nulla”. Si saranno abbassati i toni, avranno smesso di twittare #portichiusi ma con questo governo molte cose continuano a rimanere uguali, anzi si fanno più insidiose. Le leggi sicurezza continuano ad essere legge e gli accordi con la Libia vengono rinnovati. Va contrastata la volontà da parte del governo di disciplinare le ONG e il soccorso in mare, di continuare il processo di esternalizzazione delle frontiere, di rinnovare gli accordi criminali con la Libia, di mantenere l'impianto repressivo e securitario delle politiche migratorie e nei confronti delle/dei migranti basato all'interno del territorio nazionale su CPR e lager di Stato e sullo smantellamento dei circuiti dell'accoglienza diffusa. Nulla infatti sembra dover cambiare neanche per quanto riguarda il destino del sistema dell'accoglienza: attaccato frontalmente proprio con il primo decreto salviniano, ad oggi rimane la prospettiva di smantellamento complessivo delle strutture nei territori, con la cancellazione di fatto del sistema SPRAR e il ritorno a centri in cui la qualità e il senso dei percorsi d'integrazione svaniranno. Colpit@ da queste scelte politiche sono già oggi tanto le/i migranti che verranno espulsi dal sistema accoglienza - senza alcuna regolarizzazione né possibilità di autodeterminazione -, quanto le operatrice e gli operatori del settore, che stanno subendo un inasprimento della già profonda condizione precaria e una sottaciuta crisi occupazionale con il taglio di migliaia di posti di lavoro. Bisogna agire rotture “a terra”, come è stato fatto dalle navi della società civile e delle ONG, disobbedendo a leggi ingiuste e violando ordini illegittimi in mare, andando di fatto a sgretolare la narrazione tossica e pericolosa della Libia come porto sicuro, e mettendo in discussione sul campo concreto di azione quelle leggi sicurezza che vogliono limitare la libertà di movimento e la libertà di restare. Come a Bologna, lo scorso giugno, quando l'opposizione meticcia di migliaia di donne e uomini, "vecchi" e "nuovi" cittadin@, ha impedito la deportazione selvaggia dei migranti dall'hub di via Mattei verso la Sicilia. Invitiamo chi in questi mesi ha attivato risposte concrete e determinate alla dichiarata chiusura dei porti e alla feroce campagna di criminalizzazione della solidarietà, contrastando il governo Lega-5 stelle e provando a rovesciare un clima di odio crescente e una propaganda salviniana razzista e discriminatoria, a scendere in piazza il 9 novembre, per opporsi ancora una volta alle leggi sicurezza e chiedere la loro abrogazione, per rilanciare azioni di rottura. Manifestare per cancellare le leggi sicurezza significa dare forza e potenza a una battaglia per la libertà di movimento, il superamento dei confini, la libertà delle forme di dissenso e delle forme di vita ribelli e non normate;
significa lottare con le/i migranti contro respingimenti e rimpatri, contro “redistribuzioni dall’alto” e detenzioni nei CPR, contro torture nei lager in Libia e catture in mare da parte della cosiddetta guardia costiera libica, per accoglienza degna e
accesso al welfare, per permesso di soggiorno europeo e diritti e regolarizzazione per tutt@;
significa chiedere il dissequestro delle navi di soccorso;
significa non accettare la legge Minniti-Orlando, nel cui solco si è aperta la strada a Salvini;
significa opporsi alla gestione europea delle migrazioni fatta di progressivo processo di esternalizzazione delle frontiere - con la centralità del ruolo della Libia -, di investimenti nei rimpatri e negli accordi bilaterali con i paesi di origine e di transito, di logica redistributiva senza tenere conto dei desideri e delle libertà dei migranti, di produzione di sempre maggiori dispositivi di controllo delle frontiere e della mobilità;
significa politicizzare il campo della solidarietà e non accettare accordi al ribasso;
significa rivendicare con forza la libertà di mobilitazione e di autodeterminazione, lottare per affermare e conquistare diritti;
significa essere in piazza tutt@ insieme il 9 novembre a Roma. #Aboliamoleleggisicurezza #Libertadimovimento #Libertadeimovimenti